24 aprile 2007

Cinque incipit

Con mio grande stupore ;-) Dblk mi ha invitato a partecipare al "meme", una sorta di rubrica atta a capire di che pasta ci siamo fatti. La domanda che ci si pone è "con quali parole cominciano i 5 libri della tua vita?". Premesso che se dovessi fare una lista di libri che, nel bene o nel male, hanno contribuito alla mia crescita fisica, mentale, spirituale e perché no intellettuale il post diventerebbe troppo lungo e forse un po' noioso, cercherò comunque di darvene un composto rappresentativo.

Il primo libro che mi ha profondamente segnato (a parte il vocabolario cascato di spigolo dall'ultimo ripiano della libreria direttamente sulla mia arcata sopracciliare) è senza dubbio "Il piccolo Principe" di Antoine de Saint Exupéry


Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato "storie vissute dalla natura", vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. Eccovi il disegno. C'era scritto: "Ii boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede".


Dopo qualche anno mi trovai nella condizione di dover scegliere cosa fare della mia vita e trovai sulla mia strada "Il lavoro dell'attore su se stesso" di Konstantin Stanislavskij.



Creazione organica. Il principio della creazione organica su cui si fonda il sistema di Stanislavskijscende (anche se per vie traverse) dall'idea Goethiana per cui "l'opera d'arte parte dalla natura (in questo caso la natura dell'attore)ed è espresso nel terzo volume delle lezioni drammatiche di A.W. Schlegel (1809) in questi termini...

L'emozione che si vive sperimentandosi (è proprio il caso di dire) nella mostra "dialogo nel buio" si avvicina molto a quello che si prova leggendo il libro "Cecità" di José Saramago.




Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili di testa accelerarono prima che apparisse il rosso. nel segnale pedonale comparve la sagoma dell'omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strice bianche dipinte sul nero dell'asfalto , non c'è niente che assomigli meno ad una zebra, eppure le chiamano così.

L'incontro con Victor Serge e questo libro mutò profondamente la mia vita e ne determinò il percorso futuro (come scrisse Massimo Carlotto sul Manifesto) "Memorie di un rivoluzionario".





Sin dall'infanzia mi sembra di aver sempre avuto molto netto il doppio sentimento che doveva dominarmi durante tutta la prima parte della mia vita. Quello cioè di vivere in un mondo senza evasione possibile, dove non restava che battersi per un evasione impossibile. Provavo un avversione, mista di collera e di indignazione per gli uomini che vedevo adagiarsi in esso confortevolmente: come potevano ignorare la propria prigionia, come potevano ignorare la propria iniquità?


Ma il libro che senza dubbio ha cambiato la mia vita e irrimediabilmente il mio girovita è "ricette di osterie e della Lombardia", Slow Food edition.


Gh'éera na volta...


Sergio: Nella nella bassa padana, nel comune di Sesto ed Uniti, lontano sei miglia da Cremona, mio nonno Guglielmo aveva un osteria. L'insegna di ferro la denominava pomposamente "Locanda del Gallo" ma per tutti era l'osteria del Barbiiis, il nome era derivato dagli imponenti baffi a manubrio del nonno. I nonni, gli zii, la nonna che la gestivano erano parchi di parole come la maggior parte dei contadini di quelle terre. La scarsa giovialità era compensata dall'ottima qualità del vino e del cibo. per questo gli avventori non mancavano.

A questo punto io dovrei invitare altri cinque blogger a partecipare a questa catena che a me è servita molto se non altro a fare il punto della situazione, e non di meno a rimettere in ordine la libreria, ma siccome non vorrei fare torto a nessuno e sono interessato alle vostre esperienze letterarie, vi inviterei ad autocandidarVi o ad utilizzare questo spazio nel caso un blog non ce l'aveste ancora. Che ne dite?
Prof.Spalmalacqua

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sin dall'infanzia, L'incontro con L'emozione che si vive sperimentandosi. Con mio grande stupore, Dopo qualche anno mi trovai Il primo libro che mi ha profondamente segnato.

to be continued... ;-)

Prof.Spalmalacqua ha detto...

Sin dall'infanzia, L'incontro con L'emozione che si vive sperimentandosi. Con mio grande stupore, Dopo qualche anno mi trovai Il primo libro che mi ha profondamente segnato.

to be continued... ;-)

Rappresentava il principio della creazione, il disco giallo nella bassa padana e provavo avversione...

to be continued...

Anonimo ha detto...

Sin dall'infanzia, L'incontro con L'emozione che si vive sperimentandosi. Con mio grande stupore, Dopo qualche anno mi trovai Il primo libro che mi ha profondamente segnato. Rappresentava il principio della creazione, il disco giallo nella bassa padana e provavo avversione...: come potevano ignorare il punto della situazione?
erano parchi di parole in un mondo senza evasione possibile...

to be continued... ;-)

Anonimo ha detto...

non ti meravigliare!...non sei il tipo!
senza andare a cercare in biblioteca...i libri sono due...Pinocchio...e la Bibbia!
intelligenti pauca.......
ultimamente quelli di ICKE!
ciao Prof....
che idea che ti è venuta in menteee!
angelotta

Dblk ha detto...

Allora mi hai incuiriosito e credo che comprerò l'ultimo libro! :) Ciao, Dblk

Prof.Spalmalacqua ha detto...

@Dblk: Te lo dico nel caso ieri fossi a Genova.
Quel Sergio che scrive quelle righe citate è Cofferati.
Prof.Spalmalacqua

Prof.Spalmalacqua ha detto...

@ Angelotta: Non è venuta a me ma sinceramente non saprei da chi è partita.

Prof.Spalmalacqua ha detto...

Sin dall'infanzia, L'incontro con L'emozione che si vive sperimentandosi. Con mio grande stupore, Dopo qualche anno mi trovai Il primo libro che mi ha profondamente segnato. Rappresentava il principio della creazione, il disco giallo nella bassa padana e provavo avversione...: come potevano ignorare il punto della situazione?
erano parchi di parole in un mondo senza evasione possibile...
Eccovi il disegno, l'opera d'arte cominciò pomposamente ad attraversare la strada...