Quello che vi riporto è tratto da un libretto che ho scovato in una bancarella dell'usato.
E' uscito nel '56, scritto da Edoardo Predome veniva utilizzato nelle scuole per spiegare ai giovani la Costituzione del '48.
Si intitola "BREVIARIO DEL CITTADINO ITALIANO, storia e commento popolare della costituzione del 1948" edito da PARAVIA.
Sentite cosa pensavano della neonata democrazia.
Come si vive in democrazia
Abbiamo detto che la democrazia è governo di tutti, e qualcuno giustamente dice "governo di tutti per mezzo dei migliori", nel senso che tutti partecipano alla vita politica e amministrativa per mezzo del voto elettorale e pochi trattano gli affari di interesse comune, e sono gli eletti, ossia i cittadini scelti dai propri concittadini, che, sono coscienti del proprio dovere elettorale, scelgono i più capaci e i più degni.
Perciò in una democrazia si tende ad elevare la capacità del singolo a giudicare da se, a discutere civilmente con gli altri, ascoltando serenamente le opinioni altrui. E' fuori dalla civiltà democratica chi non ha il gusto del dialogo, chi non ha la capacità di persuadere e non è disposto a lasciarsi persuadere dealle buone ragioni, chi fa la voce grossa per intimidire l'avversario, chi si figura di avere sempre ragione...
E' un peso morto in una democrazia chi non vuole ( per viltà e pigrizia), chi non sa (per ignoranza) prendere parte alla vita pubblica. Ogni vera democrazia ha il supremo impegno di favorire con tutti i mezzi l'istruzione e l'educazione in tutti gli strati della popolazione.
All'epoca il nostro presidente del consiglio aveva vent'anni ed era al secondo anno di università (giurisprudenza). Ogni commento, oggi, lo lascio a voi.
Prof.Spalmalacqua